top of page
Studio Pediatrico
Dr Massimo Branca
Autosvezzamento
I bambini sono sempre stati in grado di
svezzarsi da soli. La convinzione che
l’integrazione della dieta di solo latte con
altri alimenti debba essere decisa da
esperti e non dalla mamma è relativamente
recente. Risale più o meno agli
anni Sessanta quando, senza nessuna
prova, il latte materno fu condannato dai
pediatri ad essere sospeso a due-tre mesi
di vita perché non sarebbe più in grado,
a quella età, di garantire una crescita adeguata.
Non era e non è vero.
La ricerca scientifica ha, infatti, fatto
giustizia, dimostrando non solo l’inutilità
ma anche la pericolosità, per un organismo
ancora immaturo, della somministrazione
di alimenti così diversi dall’unico
ideale: il latte materno e, in sua
assenza, dal latte artificiale adattato. Le
più importanti organizzazioni mondiali
che tutelano la nostra salute, l’Organizzazione
Mondiale della Sanità e l’UNICEF,
considerano il latte umano l’alimento
ideale per i bambini fino a sei
mesi di vita senza alcuna integrazione.
Dopo i 6 mesi…
Solo dopo i 6 mesi è saggio iniziare, in
tutta sicurezza, una diversificazione dell’alimentazione
dei bambini. Solo dopo
quell’età, il loro apparato digestivo matura
pressoché completamente e un certo
numero di essi, se continuasse ad assumere
solo latte materno, potrebbe manifestare
successivamente una carenza di
qualche sostanza nutritiva: più comunemente
il ferro.
Per di più si è visto che proprio intorno ai
sei mesi di vita i bambini, anche se senza
denti, rapidamente imparano a muovere
lingua, mandibola e guance come per
masticare e deglutire cibi solidi, minimizzando
il rischio di soffocamento.
Questo ritorno dello svezzamento a una
età più matura ci ha permesso di riscoprire
nei bambini ancora allattati, in
prossimità dei sei mesi di vita, tutta una
serie di comportamenti in precedenza
male interpretati.
In questa età i bambini mostrano di solito
una certa eccitazione quando si trovano
ad assistere al pasto dei genitori: sgranano
gli occhi, allungano le mani e,
potendolo fare, arraffano il cibo portandoselo
alla bocca; e di solito mostrando
di volerci riprovare quale che sia il sapore
gustato. In passato si diceva che i bambini
preferivano i cibi saporiti dei genitori
alle loro scialbe pappette, iniziate già
da parecchio tempo.
Ma in un bambino per cui mangiare vuol
dire solo succhiare senza esperienza di
altri cibi una simile spiegazione regge
poco. E se invece lo facesse semplicemente
perché l’istinto di conservazione
gli suggerisce di imitare i suoi genitori
qualunque cosa facciano e, solo dopo
aver assaggiato quello che ha portato alla
bocca, comprendesse che si tratta di
qualcosa di assimilabile a cibo? Dunque,
quello che prima si faceva solo per esperienza
e tradizione, ora possiamo farlo
con la sicurezza che ci deriva dalle nostre
conoscenze.
…accontentiamolo
Dunque, arrivati a sei mesi di vita, giorno
più giorno meno, come limite minimo,
quando il bambino comincerà a
mandare i suoi segnali di interesse per
ciò che state mangiando, non dovrete far
altro che accontentarlo. Potete farlo in
occasione di qualsiasi pasto. Dando per
scontato che la vostra dieta sia corretta
sotto tutti i punti di vista (e se non lo è,
sarà l’unica cosa che dovrete farvi insegnare
dal vostro pediatra!); dovrete tener
conto soltanto del fatto che il vostro
bambino non ha i denti, e dovrete frantumare
voi i bocconi, così come dovremmo
far noi adulti masticando. Basteranno
pezzettini per la pasta e il pane, una triturazione
più fine per la carne (va bene
anche un piccolo tritatutto) e ancora di
più per verdure e frutta, data la loro indigeribilità
per i non erbivori, come noi
siamo. Un cibo che non fa male a voi,
non farà male neanche a lui.
E gli “alimenti speciali”?
I costosi alimenti cosiddetti “speciali
per bambini” sono fatti con le stesse
materie prime dei vostri, solo che sono
preparati dall’industria. Ricordate sempre
che furono inventati per svezzare i
lattanti immaturi di due-tre mesi; il
vostro bambino di sei-sette mesi non ne
ha più bisogno.
Spizzicando ai vostri pasti, il suo appetito
per il latte diminuirà progressivamente.
Ogni giorno il numero degli assaggi
aumenterà, tanto da trasformarsi in vero
pasto, con il mirabile risultato che un bel
giorno scoprirete che il vostro bambino
mangia normalmente con voi, ai vostri
orari, i vostri stessi piatti, sempre con
appetito (il suo) e senza lasciare nulla
perché è lui che chiede e voi che concedete,
e non il contrario.
Imparate a mangiar bene, fidatevi di lui e
vivrete felici. Risparmiando.
“The lesson of history is that when doctors
start telling patients what they
should and should not eat, patients would
be well advised to ignore them” (Lancet
2004;363:338).
Quando svezzare il lattante?
Quando vuole lui
Lucio Piermarini
Pediatra di comunità, AUSL Terni
Questa pagina può essere fotocopiata e fornita ai genitori dei bambini nel primo anno di vita

/// Marcha Kramer
“I'm a testimonial.
Click to edit me and add text that says something nice about you and your services. Let your customers review you and tell their friends how great you are.”
/// Guy Gibson

“I'm a testimonial.
Click to edit me and add text that says something nice about you and your services. Let your customers review you and tell their friends how great you are.”
/// Johana Rock

bottom of page